
Parla Danielle Madam, conduttrice di Notti Azzurre, campionessa di getto del peso Massimiliano Castellani domenica 20 giugno Provo sulla mia pelle i pregiudizi nei confronti di una persona di colore, dice. Di origine camerunense l'atleta cresciuta in Italia fino allo scorso aprile si era vista negare la cittadinanza. Missione sfumata. E da quel momento la Madam, camerunense di Duala di cui Avvenire si era già occupatoè stata al centro di accesi dibattiti sugli stranieri in Italia che, immancabilmente, sconfinano in episodi di intollerabile razzismo da bar sport. Messaggio recapitato in passato a Mario Balotelli e altri atleti, come la stessa Danielle, campionessa di getto del peso.
Pinterest La ragazza nella foto si chiama Daisy Osakue, ha 22 anni ed è campionessa italiana under 23 di lancio del disco. Per il colorazione della sua pelle il 29 luglio è stata aggredita da alcune persone che le hanno lanciato delle uova da un'automobile in corsa, a Moncalieri. Città dove Daisy, che ha origini nigeriane, è nata e cresciuta all'unanimitа alla sua famiglia. In Italia è diventata un'atleta, promessa del lancio del disco e in questi giorni è in attesa di partire per gli Europei di Berlino. Quello che è accaduto a Daisy Osakue riassume in poche battute l'atmosfera che sembra sempre più diffusa nel nostro Paese. Quella della paura dell'altro, del razzismo e della violenza culminata con i colpi di pistola sparati da Luca Traini alcuni mesi fa contro ragazzi stranieri.
Alle Olimpiadi di Pechino sono 25 gli atleti azzurri nati all'estero e naturalizzati, o nati nella nostra penisola da genitori stranieri e divenuti italiani esclusivamente allo scoccare del diciottesimo anno d'età, come esige la micidiale legge n. Per gli atleti, va detto all'istante, non esistono disposizioni di favore: debbono fare la trafila come tutti gli altri. Ma il Coni, che riceve la richiesta di naturalizzazione dalle singole federazioni sportive, cerca di sveltire la fase burocratica, segnalando il nome dell'atleta in questione al ministero dell'Interno. Il nero che ci potrebbe regalare una medaglia è Andrew Howe, 23 anni compiuti a maggio, primatista italiano del salto in lungo con 8 metri e 47, e secondo nel ai campionati mondiali di Osaka, vinti dal panamense Irving Saladino. Andrew è apparso negli Stati Uniti da mamma americana e papà italiano, ma all'età di cinque anni si è trasferito a Rieti, ha un accento marcatamente laziale, se non proprio romano, milita nell' Areonautica militare e tifa per la Lazio.
Bensм nella sua condizione ci sono più di un milione di minorenni italiani di fatto ma non di diretto. E quindi finché non compirà 18 anni non potrà gareggiare con i pari età di tutto il immacolato. Ma non potrà partecipare né agli Europei né ai mondiali giovanili. Il problema è che a volte faccio un solo salto e la competizione è finita, mentre nelle competizioni internazionali potrei fare di più. Basti badare che in gara ho un personale di 4,07, mentre in allenamento balzo 4,40». E vorrei tanto farlo in giro per il mondo.