
Già all'inizio del secolo, del resto, a leggere le brevi annotazioni di Marin Sanudo circa i magistrati veneziani, pare che l'attenzione dei giudici di forestier fosse quasi interamente monopolizzata dai contrasti, non solo d'ordine finanziario, che sorgevano di continuo tra padroni di casa e affittuari 2. Sembra che i tre giovani sotto i 40 anni incaricati di dirimere le controversie tra cittadini e immigrati ne fossero letteralmente sommersi. Eletti con un mandato di 16 mesi, essi sentavano regolarmente a San Marco la mattina, per tre giorni alla settimana e, probabilmente, si trovavano a giudicare un gran numero di casi nei quali l'arrivo di altri inquilini, l'abbandono o la fuga improvvisa erano alla base delle contese o dello scioglimento di un contratto 3. Ma questi non erano che i piccoli rischi o le contropartite della politica veneziana nei confronti degli stranieri, della concessione di quella libertà che molti avevano celebrato, ma che era il frutto di una legislazione abile e appropriata ad un'ampia casistica. Perché gli stranieri avevano dovuto comunque contrarre forme diverse di sudditanza con una città che da almeno due secoli si presentava al resto del mondo come un punto naturale di intersezione: l'obbligo di assumere la cittadinanza veneziana, di rinnovare il privilegio ogni cinque anni, di recare doni alla chiesa di Stato, di possedere una casa non era che l'altra faccia della possibilità di contrarre matrimonii misti, di essere membri di una confraternita, di svolgere i propri traffici nella capitale, per quanti si dimostravano fedeli alla Serenissima 4. Tant'è che nelaccanto alle casade di zentilhuomini il celebre cronista ne conta 11 di cittadini forestieri 5una percentuale altissima che non poteva che essere proporzionale ad una moltitudine di lavoratori e artigiani dal nome meno illustre che pure vi operavano quotidianamente. L'istituzione di un'apposita magistratura la curia del forestierl'esistenza di sistemi di supervisione sugli affari, di intermediazione garantita nei casi più importanti da un bonum et legalem hominem veneciarum, la sensibilità diplomatica, i provvedimenti giuridici non sono nuovi: ma non c'è dubbio che le iniziative intraprese dalla Serenissima, nei confronti dei molti non veneziani che transitano per la città lagunare, o che la abitano talvolta da più generazioni, per consentire una migliore organizzazione del loro vivere civile, sono ora, nei primi del Cinquecento, più numerose che negli anni precedenti.
La storia eroica e drammatica di Antonina Wyrzykowska di Konstanty Gebert Antonina Wyrzykowska abitava col marito Aleksander nella agro di Janczewko, nei pressi di Jedbawne. Il 10 lugliofurono testimoni del carneficina degli ebrei, da parte degli abitanti del villaggio, aizzati dai tedeschi cfr. Gross, I carnefici della porta accanto. Mondadori I Wyrzykowski portarono cibo alla gente rinchiusa nel ghetto fino a che non fu liquidato, alla acuto del
La narravia è infatti una chiave preziosa per inquadrare dinamiche culturali e sociali difficili da spiegare altrimenti. Ecco qui cinque opere di scrittori africani contemporanei. Aspettiamo i tuoi consigli nei commenti sotto il post! Tra le più brillanti e apprezzate voci africane contemporeanee, è diretta erede della scuola di romanzieri Igbo gli sconfitti nella belligeranza civile del Biafra al punto da essere definita: la figlia del ventunesimo secolo di Chinua Achebe. La Nigeria è il paese da cui Ifemelu è partita, come tanti altri giovani universitari.
Ciononostante in Italia il dibattito sui cambiamenti che la convivenza di diverse culture provoca nella società è sterile e povero di argomenti, basato esclusivamente sulla propaganda delle principali forze politiche del Paese. In questi Paesi si parla, infatti, di rappresentazione delle comunità BAME Black, Asian, and Minority Ethnic nei media, di appropriazione culturale, del atteggiamento delle seconde generazioni, di razzismo e della produzione di cultura da brandello di immigrati di ultimo arrivo e di cittadini di origine straniera. In Italia i mezzi di informazione non danno spazio ai numerosi italiani non bianchi che vivono e lavorano insieme noi: nella televisione e nel cinematografo italiani non ci si è giammai posti il problema della diversity, la maggior parte degli italiani non sospetta nemmeno la valenza storico-culturale del capigliatura afro per la donna nera e non ha mai sentito parlare del fenomeno dello sbiancamento del curriculum. Improvvisamente i 5 blog che gli italiani bianchi dovrebbero leggere per conoscere migliore i propri concittadini e osservare la società da un prospettiva più attendibile.