
Sono nato e cresciuto in America, ma ho trascorso trentacinque anni della mia vita da adulto in Europa, dove ho lavorato come psicoterapeuta e ho insegnato psicoterapia. Questo scritto è ispirato da una forte preoccupazione per il mio paese e da quello che ho provato durante il suo lento declino degli ultimi trentacinque anni, ripensando a quando era ancora possibile condurvi una vita sana dal punto di vista emotivo. Gli Americani ignorano completamente la loro reale situazione culturale, caratterizzata da una tradizionale e cronica estraneità ai sentimenti più profondi sui quali radicare la propria identità in modo stabile. Essi non si rendono conto che la loro cultura, esteriore e superficiale, li ha resi un popolo inconsapevole di quelle caratteristiche psico-fisiche che rappresentano la loro struttura caratteriale nazionale. Sostengo che è proprio questa assenza di una vita interiore profonda la causa principale del progressivo aumento di odio, paura, disprezzo, cinismo e violenza insensata, rivolti contro i propri concittadini negli ultimi cinquanta anni. Questa alienazione alimenta un forte cinismo, in continuo contrasto con la sua ingenua negazione, e ambedue le tendenze costituiscono le opposte polarità di quella conflittualità che è alla base della struttura caratteriale nazionale degli USA. Noi, Americani, sia individualmente che come nazione, siamo costantemente lacerati da un erratico ondeggiare tra opposte tendenze e tra opposte percezioni della stessa realtà oggettiva, tanto da esserne annullati e resi incapaci di provare sentimenti profondi.
Anche non è il caso di Barack Obama, che ha ragionevolmente rinunciato alla missione diplomatica in Estremo Oriente per occuparsi dello shutdown del governo federale. Il 10 ottobre si reca in Malesia — la visita nelle Filippine è stata annullata a causa della tempesta tropicale Nari. I due hanno poi firmato una dichiarazione congiunta altro cui il commercio bilaterale tra Cina e Indonesia — oggi pari a 66,2 miliardi di dollari — dovrebbe raggiungere nel gli 80 miliardi di dollari. Attualmente, la Cina è il secondo partner commerciale di Giacarta. Sceneggiatura simile a Kuala Lumpur, dove Xi e il primo ministro malese Najib Razak hanno fissato come obiettivo per il il raggiungimento di uno avvicendamento commerciale pari a miliardi di dollari dai Lasciata Kuala Lumpur, Xi ha fatto rotta per Bali. Durante il summit Apec, il presidente cinese ha sottolineato la necessità per i membri del forum di promuovere la pace e la cooperazione regionale. Il presidente cinese ha poi ribadito la necessità di migliorare la connettività con i paesi della regione e dare più agevoli gli scambi economici.
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