
Maturare è superare i meccanismi di proiezione e di identificazione. Conoscere il proprio partner significa anche accorgersi che effettivamente non si è adatti a camminare insieme, le nostre prospettive sono opposte, le differenze non si integrano, anzi oscurano le diverse potenzialità. Il fidanzamento è il periodo adatto anche a ripensare e a correggere eventuali errori. Più la relazione è sincera, più rispetta e accetta la diversità dei partner. È la reciproca profonda e sincera conoscenza, il punto cruciale per riuscire a scoprire se i propri ideali di vita sono conciliabili. La coppia è fondata su basi biologiche e su basi culturali, poli che generano conflitto. La vita è una dialettica fondata sul conflitto.
Pantofole, abbigliamento casalingo, capelli spettinati tutti tratti comuni a entrambi i sessi rischiano di far precipitare nella scala delle priorità il sesso. Ma dobbiamo attivitа un distinguo e capire se c'è qualità nella sessualità e non abbandonato quantità. La quantità infatti è un fattore fisiologico all'inizio di una attinenza. Ma una volta passato l'innamoramento, se non c'è anche qualità sessuale, chimica ovvero un modo comune di alloggiare il sesso, una sintonia sul immaginare o sul provocarsi è più elementare che la routine prenda il preminenza e che la sessualità sia inferiore briosa. Una coppia con maggior feeling invece compenserà con il passare del tempo la quantità con la qualità, traendo grande energia e soddisfazione addirittura a fronte di rapporti meno frequenti. L'attrazione viene a mancare proprio perché mi abituo per fisicità ed armonia a quello che vedo nel consueto. E poi — continua la dottoressa — spesso il problema sta nel credere che la sessualità sia qualcosa di statico e non un apparenza della propria vita in continua cambiamento. In questo modo il sesso rischia di diventare un territorio stancante, scocciante e decisamente poco divertente. Parlare, recuperare la complicità e creare una angustia erotica: la dottoressa Biscione ha stilato una elenco di cinque consigli per cercare di risvegliare dal torpore più che naturale dopo qualche anno di relazione le coppie più pigre.
E naturalmente ne parlo perché la considero una manifestazione sintomo caratteristica di un conflitto psichico primario. Lo vedo in particolare quando conduco le sedute di psicoanalisi di coppia con lo psicodramma analitico. A volte mi è effettuabile condurle rispettando la forma psicodrammatica classica e a volte no, mi devo servire principalmente del colloquio psicoanalitico. In questo caso ne rispetto soprattutto la sostanza, cioè la forza della ambiente, ma noto che il risultato è simile: le persone sono portate comunque sul palcoscenico della loro vita quotidiana e mostrano in pratica il esse modo di comunicare.